mercoledì 15 luglio 2015
lunedì 6 luglio 2015
EX ANTE
EX ANTE / vademecum
Una pila di monete crea
un obolo instabile sul vuoto di un’acquasantiera. Un cumulo di adagiata
stratificazione si eleva sulle navate laterali (opere di Domenico Laterza).
Su un quadrato nero appare un alone chiaro che in un tempo
dilatato si espande su tutta la superficie per poi, allo stesso modo, contrarsi
e sparire. Quest’opera di Gianluca Zonca è come un respiro la cui percezione
non può che essere potenziale e si inquadra sulla lapide al centro
dell’oratorio.
Le opere di Diego
Morandini coinvolgono l’altare, ai piedi del quale si trova un’opera in bronzo,
forse le spoglie di un santo?...
Al di là delle statue preesistenti
un’altra opera appare come un volto; un’ombra ieratica, forse il pancreatore?...
Sull’altare una Bibbia aperta reca una
correzione che ribalta la prescrizione sull’iconoclastia in una proposizione a
difesa dell’immagine.
L’opera di Claudio Citterio si inclina
dalla finestra in alto sul portale e diventa l’idealizzazione di una vetrata. È
come un battito di palpebre: l’umidificarsi dello sguardo per averlo di volta
in volta più nitido.
Nella nicchia accanto all’altare l’opera
di Gianluca Zonca non solo
potenzialmente evoca il più antico strumento musicale conosciuto.
Dietro l’altare, sopra un passaggio,
appare come in una teca la trasfigurazione di un corpo di Claudio Citterio.
Gli effimeri di Luciano Fabro con le loro
leggere inclinazioni esplicitano la potenzialità transeunte della mostra.
sabato 4 luglio 2015
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