Astratta
di Benedetta Marangoni
di Benedetta Marangoni
Testimone/complice dell'assenza dell'artista
Tre opere in un piccolo spazio schermato da un vetro. Avvicinandosi, attraverso il riflesso del proprio corpo, si annullano gli altri riflessi e si vedono le opere. In quel momento si è proiettati all'interno. Al di là un piccolo flauto trasparente è suono evocato, una vibrazione attraverso un corpo diafano di luce riflessa. Poi si vede un incarnato trasfigurato da una luce che lo ha sovraimpresso. A terra un corpo al limite del suo sembrare, traslato da una luce diretta.
Astratta (da ab-trahere) come distacco, separazione perchè in questo momento si è sentita la necessità di rendere esperibile l'opera da una distanza che corrisponde ad un'interiorità.
Questo manifestarsi delle opere lascia allo sguardo la possibilità di attraversarle.
Astratta perchè astrazione è un'identificazione in un'immagine che è altro da sé.